CELESTINO MARINI
Difensore
Nato a Palestrina (Rm), l'8 marzo 1988
Esordio in A: -
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2001-02 |
ROMA |
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2002-03 |
ROMA |
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2003-04 |
ROMA |
A |
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2004-05 |
ROMA |
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2005-06 |
ROMA |
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(legenda)
Eccezionale come gruppo, gli Allievi Regionali hanno espresso anche delle individualità d´assoluta eccellenza. Detto dei vari Sarno e Leoni, bomber di razza della formazione di Dario Pisani, o di un portiere già affidabile e sicuro come Maiorani, un altro ragazzo che merita la ribalta è Celestino Marini. Classe ´88 come tutti i suoi compagni, difensore, è impiegato prevalentemente sulla fascia destra. Cresciuto nel Palestrina, club della sua città d´origine, ha giocato per un anno nella società prenestina, per poi passare al settore giovanile della Lodigiani. Tre le sue stagioni in biancorosso, prima di trasferirsi alla Roma. A portarlo a Trigoria è stato quattro anni fa Giuseppe Stasio, che nell´annata da poco conclusa ha guidato i Giovanissimi Nazionali. Celestino, al contrario della maggioranza dei ragazzi della Roma provenienti da fuori, non vive nel pensionato del Centro Tecnico Fulvio Bernardini. «Perché - spiega - anche se fare la spola è abbastanza faticoso, preferisco continuare a vivere a Palestrina».
Tra le sue caratteristiche, la capacità di fare avanti e indietro sulla fascia di competenza, oltre ad una grande abilità nel cross. Poi predilige proporsi e fare sovrapposizioni. Gol pochi, ma pesanti. Basti pensare che proprio Marini, capitano della squadra, ha realizzato una delle quattro reti contro il Savio nella finale di Coppa Lazio. Qualche volta, specie due e tre anni fa, ha giocato con risultati altrettanto positivi sulla fascia mancina. «Non è - prosegue-un problema, mi trovo bene dall´una e dall´altra parte. Anche se preferisco essere schierato a destra. Dove devo migliorare? Soprattutto sul piano della tecnica. Poi mi penalizza il fisico: sono alto un metro e 70». Che bilancio può tracciare dell´annata che si è da poco conclusa? «Positivo senz´altro. Abbiamo ottenuto un risultato importante come la conquista della Coppa Lazio di categoria, oltre a vincere diversi tornei nella Capitale e in altre città. La pagina più bella e quella brutta degli ultimi mesi? Il ricordo più piacevole è sicuramente quello della finale di Coppa, non solo perché ho segnato ma soprattutto perché è stato il coronamento di un campionato indimenticabile. Nel corso del quale abbiamo perso una volta sola, segnando tanti gol e incassandone pochissimi. Nella casella delle delusioni metterei la Mediterranean International Cup di Barcellona. E´ vero che siamo arrivati quinti su 73, ma con un pizzico di fortuna in più potevamo davvero riuscire a vincerla noi. Lo avremmo meritato, ci siamo espressi su ottimi livelli». Marini parla poi della sua stagione sul piano personale e di cosa lo attende nel prossimo futuro: «Non posso certo lamentarmi. Ho giocato tutte le partite dalla prima all´ultima, poi il mister ha creduto in me assegnandomi la fascia di capitano. Spero di essere riuscito a ripagare la sua fiducia. Ora mi attendono gli Allievi Nazionali? E´ un campionato di prestigio ma molto difficile, dovrò continuare a lavorare con lo stesso impegno di sempre, se non ancora di più». Niente male quanto a sicurezza e determinazione, questo ragazzo che ha le carte in regola per diventare l´erede del "Grinta" Christian Panucci.
(Gianluca Ricci | Il Corriere dello Sport-Stadio | giugno 2004)